Portare le icone

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Uno dei maggiori studiosi che ha contribuito a far conoscere l’arte cristiana etiopica è stato Stanislaw Chojnacki, recentemente scomparso. Questo volume, pubblicato postumo, è il suo ultimo lavoro che conclude un lungo processo di ricerca e di valutazione di un’espressione artistica singolare della religiosità cristiana. Le “icone portatili” o “dittici pendenti” sono un tipo di icone unico dell’Etiopia e costituiscono un’espressione particolare della venerazione delle immagini sacre, realizzate in piccolo formato per essere portate sul corpo del credente o conservate nella dimora del proprietario.
Il presente volume è il catalogo di un’importante raccolta privata di icone portatili prodotte in Etiopia dal XVI al XX secolo. La silloge studiata da Chojnacki è una delle maggiori esistenti, con pezzi di grande rarità ed interesse.

Stanislaw Chojnacki, who recently passed away, was one of the most prominent scholars of Christian Ethiopian art. His thorough investigations into this most fascinating field did contribute towards making it known and appreciated all over the world. The present work, posthumously publish, is also his last one, which brings to a conclusion a long research and evaluation process on such a typical artistic expression of ancient Christianity. Unique to Ethiopia, “Portable icons” or “hanging diptychs” feature a special chapter
in the long-standing history of the veneration of holy images in a fabulous land between Africa and the East. Being small in size, they may be worn on or kept in private houses.
The book is the catalogue of an important private collection of portable icons produced in Ethiopia from the 16th to the 20th century. The icons painstakingly described and documented by Chojnacki form one of the largest extant collections, with pieces of great interest and rareness.

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Uomini, monti e animali

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L’ambiente montano è un complesso microcosmo fatto di “uomini, monti e animali”, legati gli uni agli altri in modo particolare nel mondo della caccia.
L’Associazione Cacciatori Bellunesi ha voluto esprimere questo legame indissolubile tramite un pregevole volume fotografico composto di eccezionali scatti che immortalano animali e paesaggi del Bellunese.
La terza componente del titolo è data dalla genuina voce di cacciatori-scrittori che hanno proposto alcuni dei loro racconti dalle più diverse ispirazioni, tutti incentrati sulla vita in montagna.

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Una ricetta al giorno con i prodotti dell’autunno

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I colori caldi dell’autunno si ritrovano anche nei prodotti spontanei della terra: è tempo di castagne, ottime sia come ingredienti per primi e secondi, ma anche per delicati dessert; i boschi poi offrono ogni tipo di funghi, dai porcini, ai finferli, alle spugnole. Nei frutteti invece mele, pere, cachi e melagrane costituiscono gli ingredienti ideali per ricette creative ma anche classiche, come la famosa tacchinella alle melagrane. Nell’orto si raccolgono il radicchio di Treviso precoce, le zucche e le patate, base per gustosi gnocchi. Infine, con l’autunno inizia la stagione dello spiedo, che in molte province venete vanta un’importante tradizione.

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Una ricetta al giorno con i prodotti dell’inverno

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L’inverno è il momento giusto per gustare i piatti più caldi e ricchi della tradizione gastronomica soprattutto veneta. A partire dal maiale, che nelle preparazioni invernali la fa da padrone tra tastasale (pasta di salame fresca), le famose cene “degli ossi”, ma anche salsicce e costicine. Il tutto immancabilmente accompagnato da una morbida polenta fumante, bianca o gialla a seconda della zona, che è anche l’insostituibile compagna di un altro piatto storico: il baccalà, sia esso alla vicentina o in umido. Il radicchio di Treviso tardivo è invece il principe degli orti invernali ed è così versatile da essere spesso presente in menu completi, dall’antipasto al dolce

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Archivi di persona del Novecento

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Gli “archivi di persona”, soprattutto quelli novecenteschi, sono patrimoni documentari particolarmente complessi, per loro costituzione, formazione e tradizione. Sono inoltre, e sempre più, sottoposti a rischi elevati di oblio e di dispersione.

La necessità di delinearne una mappa orientativa e l’opportunità di proporre protocolli di lavoro condivisi per la loro salvaguardia e valorizzazione hanno trovato risposta in un progetto unitario declinato in entrambe le direzioni, a cura di due istituti culturali, Fondazione Benetton Studi Ricerche e Fondazione Giuseppe Mazzotti per la civiltà veneta, che da sempre pongono la questione della salvaguardia della memoria, e dunque la questione degli archivi, al centro delle loro attenzioni. Il progetto si è declinato da un lato attraverso l’ideazione e organizzazione di un’occasione di aggiornamento e dibattito professionale, costituita dal ciclo di seminari Archivi di persona del Novecento. Guida alla sopravvivenza di autori, documenti e addetti ai lavori, i cui materiali, aggiornati e rielaborati dagli autori coinvolti, costituiscono l’oggetto principale di questa pubblicazione; dall’altro il progetto ha trovato corpo in una ricerca, in una prima fase sperimentale relativa al Trevigiano, di rilevazione e mappatura dell’esistenza di tali archivi presso enti pubblici e privati; un primo resoconto di questo lavoro, che ha coinvolto, oltre alle due fondazioni, anche la Regione del Veneto, è pubblicato in una scheda sintetica in appendice al volume.

 

Indice del volume

Prefazione, di Luca Baldin e Marco Tamaro, 7

Introduzione, di Francesca Ghersetti e Loretta Paro, 9

Caterina Del Vivo, Accostarsi a un archivio di persona: ordinamento e condizionamento, 15

Anna Manfron, Biblioteca e archivio di persona: da fondo speciale a complesso documentario, 39

Paola Carucci, Consultabilità dei documenti e tutela della privacy, 51

Silvia Stabile, Archivi di persona: appunti in tema di diritti d’autore, 77

Andreina Rigon, La Regione del Veneto per gli archivi di persona, 95

Luigi Contegiacomo, Didattica in archivio, 99

Paola Mita, L’inventario di un fondo complesso: carte e libri di Giuseppe Scarabelli, 115

Roberto Einaudi, Dall’archivio all’esposizione: l’esempio della mostra “L’eredità di Luigi Einaudi”, 127

Raffaella Gobbo e Claudia Piergigli, Un esempio di soggetto conservatore: Apice, 143

Diana Toccafondi, Case della memoria, un’esperienza di rete, 165

Leonardo Musci, Archivi del Novecento: una rete attiva, 177

Gli archivi di persona come fonti per la storia del territorio. Progetto pilota per un censimento nel Veneto, a cura di Francesca Ghersetti e Loretta Paro, 185

Bibliografia di riferimento, 189

Indice dei nomi e dei luoghi, 197

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Verde Venezia

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Tra gli elementi che compongono la città di Venezia, oltre alla pietra, all’acqua e al legno su cui sorge, ve n’è uno in continua evoluzione e che spesso si rivela un mistero: il “verde” inteso come vegetazione, sia quella spontanea che cresce in angoli impensabili, sia quella dei giardini, pubblici e privati, che possono ben considerarsi “segreti” e spesso si scoprono solo attraverso intuizioni sensoriali.
Tudy Sammartini, eccezionale guida turistica e profonda conoscitrice della città lagunare, con questo affascinante volume propone una Venezia insospettabile (e a volte inaccessibile) ai più, intima, silenziosa e viva.
Le schede di Tudy Sammartini accompagnano gli scatti inediti di Cesare Gerolimetto.

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Verdant Venice

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This photographic book gathers some of the best pictures taken by Cesare Gerolimetto in his frequent journeys to Venice.
Together with the author of the texts, Tudy Sammartini, the photographer sneaked into some of the oldest gardens of Venice: he managed to cross those gates of Venetian palaces which are usually closed to visitors, he went beyond the doors of ancient cloisters and he had long walks along the amazing orti (vegetable gardens and orchards), with the Venetian lagoon in the background.
In these pages you can admire gardens that have remained unchanged for ages and are here immortalized for the very first time: fascinating views revealing the secret spaces of some of the most beautiful Venetian residences.
Short texts describe the charming stories and the most curious anecdotes of these noble gardens

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Ricette d’amore

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Il volume "Ricette d’amore" è molto più di un semplice ricettario, è un progetto che può salvare la vita a decine, forse centinaia, di bambini orfani che vivono in una delle zone più difficili del Medio Oriente, a Sephoris, tra Israele e Palestina.
L’associazione onlus Hope, con sede a Milano, da anni opera in quel territorio e al momento sta lavorando alla ristrutturazione di un orfanotrofio destinato a chiudere per fatiscenza. I primi passi sono stati già compiuti, ma rimane ancora molto lavoro da fare per trasformare l’orfanotrofio in una bella e confortevole casa d’accoglienza per bambini di qualsiasi etnia o religione.
"Ricette d’amore", che raccoglie ricette della tradizione ebraica e palestinese – tutte illustrate da splendidi disegni – nasce proprio per diffondere la conoscenza di questo progetto e per trasformare una storia con un lieto inizio in una a lieto fine.

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Quando c’erano i gelsi

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Sullo sfondo di un piccolo paese della pedemontana trevigiana si intrecciano le vicende familiari di Carlo e Caterina e dei loro figli.
Alla travolgente storia d’amore dei due protagonisti, fa da cornice la descrizione delle abitudini e delle usanze della piccola comunità di campagna: quando le stagioni e i giorni erano scanditi dal ritmo del lavoro nei campi, quando ci si ritrovava intorno all’unico televisore del paese, quando i gelsi c’erano ancora…

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