L’Accademia di Belle Arti di Venezia. Il Settecento

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Una monumentale opera, che abbraccia tre secoli – Settecento, Ottocento e Novecento – indaga, attraverso documenti, incisioni, libri, dipinti, disegni e gessi, la storia completa dell’Accademia di Belle Arti di Venezia, dal 1750 ai giorni nostri. L’Istituto nacque alla metà del Settecento, con primo direttore Piazzetta, e poi Tiepolo, nel “fonteghetto della Farina” affacciato sul bacino di San Marco, attuale Capitaneria di Porto, per iniziativa del Governo della Serenissima, con l’intenzione di dotare la capitale dello Stato di una struttura considerata all’avanguardia nell’Europa dell’Illuminismo.

Ne fecero parte i massimi artisti attivi nella seconda metà del Settecento: oltre a  Giambattista Piazzetta e Giambattista Tiepolo, Canaletto, Francesco Guardi, Giandomenico Tiepolo, i grandi frescanti di palazzi e chiese da Jacopo Guarana a Girolamo Mengozzi Colonna… e ancora gli scultori Antonio Gai o Gianmaria Morlaiter. Il massimo artista formatosi all’Accademia fu Antonio Canova.

Indice

I tomo

L’Accademia veneziana del Settecento, G. Pavanello

L’Accademia di Belle Arti di Venezia dalle origini al 1806, P. Del Negro

La sede dell’Accademia: il fonteghetto della Farina a San Marco, E. Molteni

I pittori dell’Accademia: tra studio e autopromozione, D. Ton

La scultura/Gli scultori, G. Pavanello

La Scuola e i concorsi di architettura, M. Bisson

I saggi accademici, D. Tosato

I disegni di nudo, G. Pavanello

La Scuola del Nudo: dagli studi dei Pittori alle sale dell’Accademia, A. Pasian

Conservazione e restauro all’Accademia, L. Olivato – S. Rossi

II tomo – Documenti, a cura di I. Mariani

III tomo – Anastatica

Studj di Pittura già dissegnati da Giambatista Piazzetta ed ora con l’intaglio di Marco Pitteri pubblicati a spese di Giambatista Albrizzi sotto gli auspicj di Sua Eccellenza Carlo Conte, e Signore de Firmian in Venezia 1760

 

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Le Muse fanno il girotondo. Jurij Lotman e le arti

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Giunta alla sua terza pubblicazione, la collana Obratnaja perspektiva / La Prospettiva rovesciata continua la sua missione di indagine e divulgazione di aspetti rilevanti della cultura figurativa russa, approfondendo l’apporto specifico di influenti personalità. Questo volume è dedicato alla figura di Jurij Lotman (1922-1993), il cui pensiero ha ispirato studiosi e pensatori di ogni disciplina e provenienza, come è ben dimostrato dalla presente selezione di interventi, pubblicati in lingua originale, e presentati da studiosi di diverse nazionalità e giovani ricercatori italiani in occasione del convegno “Le Muse fanno il girotondo. Jurij Lotman e le arti” e del seminario propedeutico al convegno stesso. A chiudere la rassegna lotmaniana e il presente volume, entrambi a cura del Centro Studi sulle Arti della Russia (CSAR) dell’Università Ca’ Foscari Venezia, si propone una selezione di disegni realizzati da Lotman, oggi conservati presso le Università di Tallinn e Tartu.

 

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Fra Giocondo da Verona e gli ingegneri della Brentella

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Il volume è il settimo numero della collana “I quaderni di Fra Giocondo” del Consorzio di Bonifica Piave.

Il saggio di Francesco Antoniol descrive gli anni e le realizzazioni più remote progettate lungo il canale Brentella a partire dal 1435, anno in cui vengono mandati saggi ed ingegneri per valutare le forme del territorio, decidere se sia possibile derivare l’acqua della Piave e comprendere quale sia il miglior andamento della nuova nel suo dispiegarsi attraverso l’arida campagna dell’Alta Marca.

Il saggio di Raffello Vergani è incentrato invece in modo particolare sulla figura di Fra Giovanni GIocondo, progettista a cui è dedicata l’intera collana.

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Dai Macchiaioli ai Divisionisti

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Catalogo a cura di Angelo Enrico, edito in occasione della mostra Dai Macchiaioli ai Divisionisti. Grandi Protagonisti nella Pittura Italiana dell’800, realizzata presso la sede milanese di Enrico Gallerie d’Arte. La pubblicazione presenta una raccolta di opere di artisti tra i più importanti esponenti delle diverse correnti e scuole regionali, tale da permettere una panoramica che cronologicamente dalla seconda metà del XIX secolo arriva fino ai primi decenni del Novecento. Articolato in tre sezioni, il catalogo presenta saggi dedicati rispettivamente alla pittura dei Macchiaioli, al panorama pittorico dell’Ottocento e ai Divisionisti, seguiti dalle schede dei quadri corredate da tavole a colori.
Tra i vari artisti, opere di Fattori, Lega, Signorini, Borrani, Boldini, De Nittis, Zandomeneghi, Previati, Longoni Morbelli e molti altri.

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Museo Bailo

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La nuova Guida del Museo Luigi Bailo di Treviso descrive un allestimento in tutto rinnovato, dopo la chiusura del museo, avvenuta nel 2003, e il successivo riassetto.
Con una superficie espositiva di 1.600 metri quadrati, il Museo Bailo è ora divenuto “Galleria del Novecento”, riassumendo una fase di riconosciuta eccellenza per la cultura a Treviso.
Il punto di forza dell’esposizione permanente è rappresentato dalla collezione di opere civiche di Arturo Martini (1889-1947), la più cospicua tra quelle dello scultore, che offre l’opportunità di inediti confronti e relazioni con altri celebri artisti contemporanei: Gino Rossi, Luigi Serena, Giovanni Apollonio, Guglielmo e Beppe Ciardi sono alcuni dei nomi più celebri, ma nella Galleria del Novecento si snoda anche un’antologia dei pittori recenti più importanti attivi nel territorio, tra cui Bepi Fabiano, Nino Springolo, Aldo Voltolin. Una sezione è dedicata allo scultore Carlo Conte e alla scuola di incisione.

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Venezia Inaspettata. Unexpected Venice

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Venezia, con la sua bellezza eterna, fissata nel ritratto di volti immortalati in una fotografia; capitale di milioni di autoscatti; scenario sempre uguale, a tratti banalizzato, bellezza senza tempo a volte inconsistente. In questo volume, Cesare Gerolimetto, l’esploratore, ha ancora la capacità di stupirsi e di meravigliarsi, di addentrarsi nell’avventura, di andare a caccia di giochi di colpi d’occhio e di suggestioni immaginative nel tentativo, ben riuscito, di interrompere il vortice di scene tutte identiche in cui Venezia è stata imprigionata.
Gerolimetto si addentra nella magia di una Venezia inattesa e inaspettata, che scatena un senso di estatica beatitudine e di percezione dell’assoluto, generando miriadi di sensazioni visive in coloro che la guardano incantati.

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Carlo Conte

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Catalogo ragionato dei gessi di Carlo Conte conservati presso il Museo Civico di Treviso.
L’ampia ricognizione sull’opera dello scultore è stata affidata alla più autorevole studiosa dell’artista trevigiano.
I gessi rimangono un documento fondamentale dal punto di vista filologico: essi hanno costituito il nucleo fondativo da cui si è partiti per tentare il recupero dell’intera produzione contiana dislocata in collezioni soprattutto lombarde e venete. Inoltre in molti casi i gessi sono l’unica testimonianza pervenutaci dell’opera contiana. I gessi del museo trevigiano formano un corpus rispondente all’incirca all’80% della produzione complessiva dell’artista: una consistenza idonea ai fini di una valutazione critica dell’intero percorso artistico di Conte.

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Maredolce-La Favara

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Coedizione Fondazione Benetton Studi Ricerche – Antiga Edizioni

La prima parte del “dossier” presenta materiali cartografici di orientamento e un regesto delle fonti bibliografiche e iconografiche che documenta gli oltre mille anni della storia di Maredolce-La Favara, oltre alla motivazione del Premio Carlo Scarpa. Nella seconda parte, tre saggi aiutano a ripercorrere la vicenda storica e culturale che accompagna la nascita e l’evoluzione del luogo.
Del lungo periodo di sedimentazione storica vissuto da Maredolce, il volume dà conto nella sua terza parte. Seguono tre contributi che aiutano a collocare Maredolce nel quadro più ampio dei paesaggi storici e delle residenze arabo-normanne, oltre che nel sistema delle permanenze storiche che pervadono il territorio contemporaneo di appartenenza.
La natura del luogo e i caratteri più specifici del paesaggio di Maredolce sono trattati nella quarta parte, con diversi contributi dedicati alla geomorfologia e all’idraulica, all’agronomia, alla botanica e alla malacologia. Il libro si chiude con tre scritti che guardano al territorio di appartenenza, in particolare al quartiere Brancaccio e alle vicende legate al tessuto sociale ed economico di questa parte della città.

Luogo e anno di edizione: Treviso 2015

Indice del volume:

Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino 1990-2015, 4

Regolamento, 5

Maredolce-La Favara. Motivazione del Premio, 6

Palermo e la Sicilia: il contesto geografico di Maredolce-La Favara, 17

Regesto delle fonti bibliografiche su Maredolce-La Favara, 973-1965, a cura di Giuseppe Barbera, 23

Franco Cardini, La Sicilia arabo-normanna, 42

José Tito Rojo, I grandi bacini d’acqua nell’Occidente musulmano: funzione, evoluzione, restauro.
A proposito della Favara
, 53

Giuseppe Barbera, Maredolce-La Favara: il luogo, la civiltà araba e normanna, l’evoluzione del paesaggio nella Conca d’Oro, 67 

Massimo Rossi, Conca d’Oro. Mappe per una storia di lunga durata, 88

Lina Bellanca, Il recupero della Favara nella storia recente e nei progetti: architettura, archeologia, idraulica, compendio agricolo, regime di proprietà, 101 

Antonino Abbadessa ed Emanuela Piazza, Gli interventi di acquisizione e i restauri, 107 

Stefano Vassallo, Archeologia nel “castello” di Maredolce-La Favara, 114

Ettore Sessa, Le architetture dei parchi reali normanni a Palermo, 118

Eliana Mauro, Memorie del Parco Normanno, 124

Renata Prescia, Il recupero del “paesaggio culturale” della Favara, 128

Pietro Todaro, La natura del luogo: aspetti geomorfologici, idrologici e idraulici dell’antica Favara di Maredolce, 135 

Tommaso La Mantia, Aspetti agronomici della Favara e del suo contesto, 146

Giuseppe Barbera, Il sistema dell’irrigazione tradizionale nella Conca d’Oro, 155

Salvatore Pasta, La Favara di Maredolce tra Ottocento e Novecento: testimonianze botaniche di un ambiente umido di pregio, 158 

Ignazio Sparacio, I molluschi d’acqua dolce di Maredolce: dati bibliografici, 160

Ferdinando Trapani, La Favara e il quartiere Brancaccio. Sviluppo urbanistico e problematiche attuali, 162 

Giulia de Spuches, Maredolce: l’invisibilità di un paesaggio reale. Geografie e memorie di un territorio, 169 

Ferdinando Siringo, La Favara e la vita del quartiere Brancaccio. Educazione, partecipazione,
bene comune e luoghi chiave
, 174

Glossario agricolo degli arabismi in uso nel dialetto siciliano, a cura di Giuseppe Barbera, 178

Bibliografia, 179

Referenze fotografiche, 187

Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino 2015, 188

Per maggiori informazioni sulle pubblicazioni del Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino si rinvia al sito della Fondazione Benetton Studi Ricerche:

http://www.fbsr.it/fbsr.php/pubblicazioni/collana_Memorie/dossier/dossier

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The Palazzo in Via Stabile

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Questa agile guida riccamente illustrata, edita anche in lingua inglese, ripercorre le vicende costruttive della sede palermitana della ex Banca Commerciale italiana, ora Intesa Sanpaolo, sita in Via Stabile.
Il contributo di Fulvio Irace ricostruisce attraverso i documenti di archivio le vicende relative alla committenza e le diverse fasi progettuali dell’edificio.
La seconda parte del volumetto raccoglie invece il saggio di Paola Barbera, che si sofferma sull’importante decorazione realizzata da Renato Guttuso per il Salone del Pubblico del palazzo.

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Saverio Barbaro. Itinerario d’Oriente

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Per festeggiare i 90 anni del maestro veneto Saverio Barbaro, una grande mostra espone le opere più significative ricostruendo il percorso artistico del pittore.
Dipinti, disegni e incisioni mostrano costantemente il dialogo con la complessa e multiforme cultura del Continente africano, e con il mondo arabo in particolare.

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