Leonardo da Vinci

By michela,

L’innovativo metodo di studio e approccio all’opera d’arte, risultato di circa vent’anni di ricerche scientifiche, contribuisce nello svelare che Leonardo da Vinci, come molti altri artisti vissuti nelle varie epoche, aveva il vezzo di semi celare firme, date e figure in ogni opera eseguita. Le ricerche fatte con questo metodo, hanno condotto lo studioso Luciano Buso, padre della scoperta scientifica delle scritte nascoste nei dipinti, a individuare nel celebre disegno di Leonardo da Vinci “Uomo Vitruviano”, le firme autografe, le sigle soprattutto le date semi celate dal noto artista durante la realizzazione.
Spesso oggetto di attenzione del metodo Buso tra il 2009 e il 2025, le opere di questo grande artista fiorentino vengono ora svelate nel visibile. Quanto il volume tramanda apporta un’ulteriore valore storico-scientifico al celebre disegno di Leonardo da Vinci, il quale non fu eseguito, come da suggerimento accademico nel 1490, bensì nel 1513.

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Giampietro Nardi. Stade comodi

By michela,

«Piero è una persona solida, leale, con una parola sola. Ha grande fiuto per i prodotti che piacciono alla gente, una passione smisurata per la meccanica e gli stampi, un amore senza fine per la moglie Graziella, per le figlie e per tutta la sua grande famiglia. Aggiungerei, nel conto degli affetti più cari, anche la bicicletta».

«Nella mia vita professionale ho avuto la fortuna di conoscere tanti imprenditori. Di Giampietro Nardi mi hanno impressionato tre cose: la visione, il coraggio e la determinazione nel procedere. Con queste frecce al suo arco è diventato un pioniere dell’Outdoor, il settore dell’arredamento e del design in cui oggi tutti cercano di accomodarsi, puntando su innovazione, tecnologia, materiali e Made in Italy al 100%».

Questo libro descrive la vita dell’uomo Giampietro Nardi e insieme del capitano d’impresa, come un lungo racconto.

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Into the Light

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Noi tutti viviamo un mondo percorso da luci ed ombre. I fotografi se ne rendono conto più di altri. Elio e Stefano Ciol prendono atto con estrema competenza tecnica di come la luce crei la forma visibile delle cose, ma hanno anche la sensibilità di mostrarci spazi del chiaroscuro in termini di emozioni.
Il rapporto dei fotografi con le proprie opere, si propone in termini di costruzione di un coeso tessuto poetico, in cui il singolo verso – immagine – dà ragione di se stesso facendosi parte d’una complessiva ricerca di musicalità, fatta di equilibri e controllate dissonanze.

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Pompeo Pianezzola (1925-2012)

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Il volume ricostruisce in chiave antologica la carriera di Pompeo Pianezzola, straordinario ceramista che fu anche artista a tutto tondo, pittore, grafico, designer ed esponente nei contesti delle neoavanguardie, per celebrare le tappe e le più eccellenti testimonianze della sua lunga, prolifica e inesausta stagione creativa. Nato e cresciuto nel mondo della ceramica novese, Pompeo Pianezzola (1925-2012) è annoverato tra i più importanti artisti veneti del secondo Novecento per il suo ruolo chiave nel fenomeno di rinnovamento dell’arte ceramica contemporanea. Proprio a partire dalla sua formazione artigianale, Pianezzola è stato in grado di rinnovare una tradizione che sembrava ormai tramontata affidando ad una tecnica antica idee moderne.
A cento anni dalla nascita dell’autore, il catalogo si propone dunque di documentare, attraverso circa centoventi opere, tutte le tappe che hanno portato il giovane talento di Nove a confrontarsi con i maggiori artisti della sua epoca – da Burri a Fontana, da Melotti a Valentini – e ad interpretare le aspirazioni e le inquietudini della cultura italiana a partire dagli anni del miracolo economico fino alle soglie del nuovo secolo, in costante tensione con le correnti artistiche della sua epoca.

Catalogo della mostra
Musei Civici di Bassano Del Grappa (VI)
31 maggio – 7 settembre 2025

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MAREA

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Vi sono luoghi ideali per il fiorire dell’immaginazione, dove il cuore arriva prima della ragione, e l’occhio vede senza bisogno di guardare. Qui la mente è libera, si abbandona a orizzonti incerti. Per Nicola Cappellari lo diventano alcuni paesaggi d’acqua del Veneto, dove il tempo è dettato dalla marea e da un moto costante, gravitazionale, lento e misterioso che oscilla tra il fluire e il ritirarsi, modellando il paesaggio e la sua percezione. Il volume, in formato leporello, accoglie la marea mediante una fogliazione che si espande e contrae, quasi un invito ad accettarla con naturalezza, assieme alle sue ragioni invisibili per situarsi in armonia con l’infinito universo.
Le fotografie riprodotte in questo libro sono scansioni delle originali stampe alla gelatina d’argento realizzate da Nicola Cappellari e sono accompagnate da una geografia di parole, una mappa sentimentale realizzata in letterpress con caratteri d’epoca dell’archivio di Tipoteca Italiana. Disegnato da Roberto Vito d’Amico.

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Il restauro della colonna del pulpito di San Nicolò di Treviso

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Nel libro sono raccolti i saggi dei diversi autori che, con professionalità diverse, hanno partecipato ai lavori di restauro. Giampaolo Cagnin ha curato la ricerca storica dall’arrivo a Treviso dei Frati Predicatori fino al momento in cui il nuovo pulpito fu collocato alla colonna. Sara Filippin ha analizzato vecchie fonti fotografiche riguardanti l’interno della chiesa. Il saggio di Enrica Cozzi ha per oggetto due lacerti di affresco del secolo XIV ritrovati durante i lavori di pulizia e di restauro del pulpito. Benedetta F. Lopez Bani presenta i diversi momenti del restauro, il progetto preliminare e le tavole propedeutiche di studio – assieme a Roberta Anselmi – con un ricco apparato fotografico. Francesco Rizzi e Marco Crivellaro trattano le caratteristiche e la provenienza dei materiali lapidei del pulpito. Roberta Giacometti ha curato la campagna diagnostica degli intonaci e delle patine. Ai Fratelli Schiavetto si deve una relazione tecnico-descrittiva di un pannello ligneo della balaustra.
Le fotografie sono di Benedetta F. Lopez Bani e Luigi Baldin.

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L’oro dipinto. El Greco e la pittura tra Creta e Venezia

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L’esposizione L’oro dipinto. El Greco e la pittura tra Creta e Venezia offre ai visitatori e agli studiosi una rara opportunità per ammirare eccezionali icone e dipinti bizantini che provengono da alcune delle più importanti collezioni e musei del mondo. Il catalogo della mostra focalizza storicamente e stilisticamente una “scuola” pittorica che, con le sue originalissime peculiarità ha rappresentato un solido ponte culturale tra le nazioni italiana e greca. In particolare tra l’isola di Creta – ovvero la Candia perla dello “Stato da Mar” della Serenissima – e la madre-patria Venezia: quasi quattro secoli di continuo vivace scambio, sia di manufatti pittorici, sia di vera immigrazione, temporanea, ma talvolta anche permanente di artisti “iconografi” attivi in laguna; specie dopo la definitiva caduta in mano ottomana dell’isola di Candia nel 1669. Il risultato fu l’originalissimo incontro e sintesi della nativa impronta bizantina (in verità già una delle anime fondanti della stessa civiltà di Venezia) con il linguaggio figurativo occidentale, specie proprio quello dell’aureo Rinascimento veneto fra Quattro e Cinquecento; e, al centro, il campione fuoriclasse di Domenikos Theotokopoulos – il grande El Greco – anch’egli veneziano d’adozione negli anni cruciali della formazione prima della maturità artistica, accanto ai “giganti” della pittura veneta cinquecentesca.

 

Mostra

Venezia, Palazzo Ducale, Appartamento del Doge
30 aprile – 29 settembre 2025

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Flavio Faganello

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A vent’anni dalla scomparsa, il volume celebra l’eredità di Flavio Faganello (1933-2005), ripercorrendone mezzo secolo di attività con precisazioni critiche e cronologiche, rese possibili da nuove ricerche documentali. L’autore, a lungo trascurato dalle narrazioni ufficiali della fotografia italiana, è oggi pienamente restituito alla cerchia dei fotografi che “hanno avuto il coraggio avventuroso di raccontare l’universo che stava davanti alla loro porta di casa” (Michele Smargiassi).
Le oltre cento fotografie selezionate per la mostra, programmata in doppia sede, a Trento e Bolzano, mettono in luce i diversi aspetti di una visione radicata nel legame profondo di Faganello con la “sua” terra, il Trentino Alto Adige/Südtirol, cresciuto nel tempo lento del cammino come azione culturale.

 

MOSTRE

Trento, Museo Diocesano Tridentino, 25 aprile – 8 settembre 2025

Bolzano, Palazzo Mercantile, 4 – 31 ottobre 2025

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Soglie. Tempo del prima – Tempo del poi

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L’arte di Roberto Floreani attinge a un linguaggio contemporaneo, frutto di una ricerca profonda e meditata, capace di evocare suggestioni oltre il visibile. Floreani ci invita a varcare una soglia, un confine ideale tra ciò che è stato e ciò che sarà, toccando corde spirituali di valore universale ma che oggi, anno giubilare, assumono un senso ancor più forte e attuale. Le sue opere, attraverso la materia, il colore e il segno, danno forma a un dialogo tra il passato e il futuro, tra il vissuto e l’attesa, tra il sacro e il profano. Questo volume testimonia non solo un percorso espositivo di arte contemporanea di uno degli astrattisti più apprezzati, ma anche un viaggio interiore, un invito a fermarsi e riflettere sul nostro rapporto con il tempo e con la storia.

Catalogo della mostra “SOGLIE. Tempo del prima – Tempo del poi”, Vicenza, Museo Diocesano “Pietro G. Nonis”, 8 marzo – 8 giugno 2025.

Roberto Floreani (Venezia, 1956), artista, scrittore e performer, inizia l’attività pittorica nel 1981, dopo la laurea presso l’Università di Padova. Dal 1985, ha tenuto più di ottanta mostre personali, di cui oltre venti in spazi museali, in Italia e all’Estero. Ad oggi è considerato uno degli astrattisti di riferimento della sua generazione, presente nelle collezioni permanenti di svariati musei e nelle collane editoriali dei principali editori italiani, nonché selezionato nelle principali rassegne riguardanti l’Astrazione degli ultimi trent’anni.

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Giappone. Terra di Geisha e Samurai

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Il Giappone è un paese straordinario. La sua cultura, la sua arte, i suoi costumi, ancora oggi affascinano frotte di ammiratori appassionati in tutto il mondo, anche tra i giovanissimi, che leggono con entusiasmo i fumetti manga, guardano i cartoni animati anime e adorano il sushi e le altre prelibatezze della cucina nipponica. I motivi per spiegare questa duratura infatuazione tra noi e il cosiddetto Paese del Sol Levante sono tanti. Sicuramente, un fattore determinante è l’originalità che contraddistingue molte delle sue più specifiche caratteristiche. Ad esempio, la ricerca di una simbiosi tra il mondo della natura e gli interventi dell’uomo, soprattutto in architettura, almeno in quella tradizionale. E ancora, l’eleganza formale delle sue manifestazioni artistiche, una certa predilezione per gli aspetti caricaturali e ironici nella rappresentazione di uomini e animali, la suggestiva e riuscita convivenza tra la ferocia marziale dei samurai e la leggiadra raffinatezza della figura femminile, esemplificata per tradizione dalla geisha. Il catalogo propone uno spaccato delle arti tradizionali dell’arcipelago estremoorientale attraverso una precisa selezione di opere databili tra il XVII e il XX secolo: armature, kimono, dipinti, incisioni e altri oggetti. Un appassionante approfondimento di storia, arte e cultura giapponese, lungo quattro secoli.

Catalogo della mostra “Giappone. Terra di Geisha e Samurai”, Piazzola sul Brenta, Villa Contarini, 1 marzo – 29 giugno 2025.

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