Leonardo Sonnoli, graphic designer, tra i pochissimi italiani membro dell’Alliance Graphique Internationale, di cui è il presidente italiano. Nel 2011 è stato premiato con il Compasso d’Oro. Ha lavorato per La Biennale di Venezia, lo Château de Versailles, la François Pinault Foundation, Abet Laminati, il New York Times, la SNCF e Artissima. Ha insegnato alla Rhode Island School of Design e allo Iuav di Venezia; attualmente è docente all’Isia di Urbino. Vive e lavora a Rimini.
Dalla sua comparsa, la comunicazione a scopo commerciale ha sempre cercato la massima concentrazione espressiva con il minimo impiego di mezzi. Il cartellone pubblicitario nasce nella seconda metà dell’Ottocento per essere letto dal passante frettoloso e distratto, in un contesto urbano sempre più affollato e rumoroso: il messaggio deve essere colto al primo sguardo, senza ambiguità. La formula vincente sarà la semplificazione figurativa e cromatica.
I cartelloni potranno però convertirsi al colore solo grazie a Godefroy Engelmann, che nel 1837 deposita un primo brevetto per la stampa in cromolitografia. Dalla fine degli anni Sessanta dell’Ottocento, in seguito ai miglioramenti tecnici importati da Londra, fa la sua comparsa il manifesto pubblicitario illustrato e colorato, ad opera di Jules Chéret e dell’Imprimerie Chaix. Nel 1904 il litografo statunitense Ira W. Rubel scopre la possibilità di trasportare un’immagine inchiostrata mediante un cilindro rivestito con tela gommata: nasce la stampa offset. Si diffonderà solo successivamente, rendendo più semplice e veloce produrre grosse tirature di manifesti.
La pubblicazione accompagna la mostra “Colore come illusione. Grafica, pubblicità, manifesto” tenutasi presso il Museo Nazionale Collezione Salce di Treviso e Tipoteca Italiana Fondazione di Cornuda.
L’alfabeto stampato con caratteri mobili in legno, dell’archivio Tipoteca, su carta Fedrigoni materica da 250 gr, è un progetto del designer Claudio Rocha. La serie completa può essere acquistata in versione multicolore oppure gesso, verdigris, kraft, terrarossa, acqua.
Claudio Rocha (Brasile) è un artista visivo e tipografo, appassionato di caratteri e con molte esperienze internazionali. È designer ed editore della rivista “Tupigrafia” e già direttore della Oficina Tipografica São Paulo. È stato direttore creativo della rivista “Tipoitalia”. Si occupa di brand identity e type design. Ha da poco dato vita a una fonderia digitale: nowtype.net
In occasione dell’anniversario dei seicento anni dalla Dedizione del Cadore alla Serenissima Repubblica di Venezia, la Magnifica Comunità di Cadore ha dato vita a un programma di studio, restauro e valorizzazione incentrato sugli avvenimenti legati alle cruciali scelte maturate sei secoli fa.
Il volume – con contributi di Da Deppo, Giandomenico Zanderigo Rosolo, Rudi De Sandre, Giorgio Reolon, Antonio Genova, Letizia Lonzi e Mariangela Mattia – ricostruisce il complesso quadro storico di primo Quattrocento entro il quale si definì la Dedizione del Cadore e analizza approfonditamente da un punto di vista storico-artistico, iconografico e restaurativo, l’opera che il pittore Cesare Vecellio, cugino del più famoso Tiziano, decise di donare per la sala del Consiglio della Magnifica Comunità di Cadore nel 1599.
Tanta terracotta, legno ferro e… cenere. Quasi un’antologica la singolare mostra di scultura che Elio Armano mette “in scena” a Villa Brandolini di Pieve di Soligo (Treviso) in occasione dei suoi settantacinque anni.
La sua ricerca artistica è da sempre attenta alla trasformazione della materia terra secondo tecniche naturali e antiche, per dare vita a terrecotte, per lo più simboliche, che rivelano il suo essere consapevolmente immerso nella natura.
La sua creatività denuncia in modo evidentissimo il profondo attaccamento alla natura delle cose e la sensibile e preoccupata attenzione per l’incessante, convulso, cambiamento, laddove avvenga in contrasto con l’equilibrio dell’ambiente.
Silvio Antiga (Crocetta del Montello) dopo l’apprendistato presso una stamperia locale, ha lavorato presso il reparto prestampa di una grande tipografia trevigina. Nel 1969 fonda con i suoi tre fratelli Grafiche Antiga. Nel 1995 costituiscono Tipoteca Italiana, una fondazione privata che ha lo scopo di preservare la storia della tipografia italiana e incoraggiare la stampa letterpress e la legatoria creativa.
Alfabeti di legno è la prima ricerca sistematica sulla storia italiana dei caratteri di legno. L’archivio dello xilografo Luigi Melchiori, conservato in Tipoteca, è stato il punto di partenza per allargare lo sguardo e indagare la storia delle fabbriche di caratteri di legno.
Arricchiscono il volume due inserti stampati con caratteri originali dell’archivio: una scelta più che naturale, dal momento che i caratteri di legno sono i protagonisti del libro e la forma più incisiva per “evidenziarli” è la loro impressione su carta.
TipoItalia è una rivista edita da Tipoteca Italiana, per promuovere e divulgare la storia della grafica e dei protagonisti italiani della tipografia. La versione su carta della rivista è una scelta di campo precisa: ogni numero della rivista esce con un inserto in letterpress, per raccontare con più forza la bellezza dei caratteri tipografici.
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