Notizie
"Giardini e rose" giornata a tema e presentazione del volume "Verde Venezia"
Martedì 1 maggio 2012
in Villa Ca' Zane Martin, Sanbruson di Dolo (VE)
dalle ore 9.00 alle ore13.00 si terrà il convegno "Giardini e Rose"
alle ore 14.30 visita guidata al Giardino di Villa Tito a cura di Tudy Sammartini
alle ore 21.00 concerto di musica rinascimentale ad opera di "Primula Vernalis"
L'Associazione Culturale "Terra dei Dogi", in collaborazione con il Comune di Dolo, con il patrocinio dell'Unione dei Comuni, della Provincia di Venezia, della Regione Veneto e di Veneto Agricoltura organizza una giornata che ha come tema le rose e i giardini storici.
Durante il convegno in mattinata interverranno vari rappresentanti istituzionali, architetti del paesaggio (Tudy Sammartini) e rappresentanti del settore floro-vivaistico (La Campanella).
Seguirà un ricco buffet per poi continuare nel pomeriggio con una visita guidata al Giardino di Villa Tito (dove sta per...
La memoria ritrovata delle acque vicentine
Venerdì 13 alle18 in sala Stucchi
A palazzo Trissino si presenta il volume "La memoria delle acque vicentine"
Si intitola "La memoria delle acque vicentine – Storie, personaggi, curiosità e misteri dei fiumi e torrenti lungo i secoli". Ne è autore Antonio Di Lorenzo, ha 108 pagine ed è ricchissimo di immagini d'archivio e mappe antiche, in gran parte fornite dalla Biblioteca Bertoliana. Il libro sarà presentato venerdì 13 alle 18 nella sala degli Stucchi a palazzo Trissino: oltre all'autore, partecipano all'incontro il sindaco Achille Variati, il presidente di "Acque Vicentine", Angelo Guzzo, e Lorenzo Altissimo, direttore del Centro idrico di Novoledo. Nell'incontro saràproiettato un video, realizzato da Raffaele Colombara, che ripercorre le immagini più significative del volume....
Presentazione del volume "Verde Venezia. I giardini della città d’acqua"
Domenica 1 aprile 2012, ore 16
presso la Libreria Pangea di Padova
via San Martino e Solferino 106
si terrà la presentazione del volume "Verde Venezia. I giardini della città d'acqua", Terra Ferma Edizioni, all'interno della manifestazione "Il ghetto si mostra. Fiorir di Primavera".
Saranno presenti gli Autori: Tudy Sammartini e il fotografo Cesare Gerolimetto.
Presenterà il professor Patrizio Giulini.
Le danzatrici di Canova
[Antiquariato, mensile di arte antica, arti decorative, cultura, collezionismo]
Gessi , gouache e dipinti testimoniano la passione del maestro veneto per la danza.
Alla Gipsoteca di Possagno, fino al 30 settembre.
di DavideVenuti
Antonio Canova (1757-1822), emblema già in vita del revival neoclassico, seppe riportare a nuova vita gli ideali di bellezza della scultura greca, che aveva ammirato in giro per l'Europa. A Parigi, nel 1815, dove aveva negoziato su incarico di PioVII la restituzione delle opere d'arte antica trafugate da Napoleone. E a Londra, dove aveva visto i fregi del Partenone appena giunti da Atene con lord Elgin. Più che tappe di un Grand Tour, questi viaggi esprimevano il bisogno viscerale di Canova di dialogare con l'antico, fonte di ispirazione per le sue sculture, vive e palpitanti: «Un'arte che diventa carne», scriveva nei suoi taccuini di...
Vicenza, la memoria rimossa delle acque
[Il Gazzettino]
Il LIBRO
La storia di un territorio all'incrocio tra fiumi e strade, di alluvioni e siccità, battaglie navali e mulini
Sorprende ricordare – mentre si impone nelle nostre regioni un drammatico "allarme siccità" – che molte delle nostre città sono state "città d'acque", e solo una dissennata politica idraulica ne ha "disseccato" l'identità, consegnandole -alternativamente -alle alluvioni e all'arsura. Un segno distintivo della modernità sembra essere infatti la rimozione della memoria delle acque, effetto del progressivo "allontanamento" dei fiumi dalle città e delle città (e i loro abitanti) dai rispettivi fiumi, anche quando i loro letti sono rimasti fisicamente alloro posto.
Il caso di Vicenza è emblematico, come racconta il giornalista Antonio Di Lorenzo nel libro "La memoria delle acque vicentine" (Ed. Terra Ferma, € 15), dove si...
È online il sito www.dantemoro.it dedicato all’artista di Falcade
È da oggi online il sito www.dantemoro.it, dedicato alla vita e all'opera di Dante Moro (Falcade, 1933-2009).
Il sito comprende la biografia dell'artista, una galleria tematica delle opere fotografate da Carlo Maccà e una sezione dedicata al catalogo edito da Terra Ferma, di cui si può visualizzare un estratto sfogliabile cliccando la lente di ingrandimento o l'icona del libro.
Da gennaio 2012 è disponibile anche la versione digitale per i dispositivi di lettura “Kindle” del volume Dante Moro nel ricordo di un amico. La nuova edizione digitale, riadattata e semplificata per la lettura attraverso il dispositivo “Kindle”, contiene alcune fotografie legate alla biografia dell’artista e una selezione dell'apparato inconografico consultabile interamente nell’edizione cartacea.
Il verde che non conosciamo
[Associazioni Vicentine]
Piacerà senza dubbio ai vicentini delle locali associazioni Amici dei Parchi e Civiltà del verde questo bel volume fotografico sulla Venezia che non ti aspetti, con gli scatti del noto fotografo bassanese Cesare Gerolimetto
Piacerà senza dubbio ai vicentini delle locali associazioni Amici dei Parchi (guidata dalla vicentina Luisa Manfredini) e Civiltà del verde questo bel volume fotografico sulla Venezia che non ti aspetti. Non quella d'acqua, come i più potrebbero immaginare, ma quella verde, di terra. Tra gli elementi che compongono la città di Venezia, oltre alla pietra, all’acqua e al legno su cui sorge, ce n’è infatti uno in continua evoluzione e che spesso si rivela un mistero: il verde inteso come vegetazione, sia quella spontanea che cresce in angoli impensabili, sia quella dei giardini, pubblici e privati, che possono...
CANOVA La danza della scultura tra eros e neoclassicismo
[Repubblica, pagina 50, sezione Cultura]
Al Museo e Gipsoteca di Possagno un'esposizione dedicata al genio del marmo
Protagoniste le "ballerine" di inizio ' 800 ispirate ai reperti di Pompei ed Ercolano
Salendo verso Possagno si scorgono le colline d' argilla, solcate dai castagni, da cui Antonio Canova traeva la materia peri bozzetti. La sua straordinaria mano conferisce al marmo il morbido fraseggio che realizza tra il nudo anatomico e il peplo che talvolta lo ricopre. Il modellato delle vesti e le trasparenze hanno una sottile carica erotica sottolineata dalla movenza dei gesti o della danza. Molte sue opere sono ispirate ai modelli di Ercolano e Pompei che visitò nel 1779: l' avevano tanto affascinato, che, circa vent' anni dopo, dipinse una serie di tempere su carta con fanciulle che danzano, e a più riprese vi ritornerà negli anni a seguire. A un uomo...