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Treviso di carta: strenne di Natale
Tra la neve arrivano tre libri freschi, freschi legati a Treviso: uno sulla sua storia, uno sulle cartografie del territorio della Marca ed un terzo con poesie in dialetto; libri che parlano della città, che contengono odi, ricordi storici o immagini.
Tarantola, storica libreria, diventa anche editrice, come esordio ha scelto "Storia di Treviso" scritta da Rino Bellio. Un libro agile, ben curato, di carattere divulgativo ma sviluppato con approccio scientifico. Questo volume ripercorre le vicende che hanno interessato la città, senza essere troppo nozionistico. Un compendio che si apre con le origini e l'epoca antica, inquadra un territorio selvaggio e inospitale, dove lentamente i primi uomini si adattarono e l'ambiente diventò sempre meno ostile. A testimonianza ci sono molti reperti archeologici, l'autore parla dei ritrovamenti avvenuti...
Ospiti silenziosi. I curdi in Italia
[blog Istanbul, Avrupa]
Dopo il pogrom contro la minoranza Rom a Torino e la barbara uccisione di due senegalesi a Firenze, si rifa viva l’urgenza di parlare di minoranze etniche in Italia. I curdi non rappresentano numericamente un gruppo vasto. Sono molto più folte le comunità che si trovano in Germania, in Francia, in Inghilterra. Dato che però parlare di immigrazione nel nostro paese ci costringe proficuamente anche a parlare di altri luoghi, di tragedie che si consumano su altre terre, è giusto riconoscere il merito di questo volume apparso nel 2008 grazie all’impegno delle province di Milano, Roma, Venezia e dell’editore Terra Ferma. Vi si raccolgono le testimonianze di sei immigrati curdi che hanno trovato, attraverso dolorose peripezie, ospitalità in Italia. Mi sia concessa una domanda: se noi dedicassimo una piccola parte del nostro tempo a...
Il libro del mese
[L'Illustre, dicembre 2011]
Tra gli elementi che compongono la città di Venezia, oltre alla pietra, all'acqua e al legno su cui sorge, ve n'è uno in continua evoluzione e che spesso si rivela un mistero: il "verde" inteso come vegetazione, sia quella spontanea che cresce in angoli impensabili, sia quella dei giardini, pubblici e privati, che possono ben considerarsi "segreti" e spesso si scoprono solo attraverso intuizioni sensoriali.
Tudy Sammartini, eccezionale guida turistica e profonda conoscitrice della città lagunare, propone una Venezia insospettabile e spesso inaccessibile ai più, intima, silenziosa e viva.
Verde pubblico, ma anche e soprattutto privato, all'interno delle corti di palazzi storici o di abitazioni, che costituiscono il polmone verde della città. E così, passando attraverso i campi che ospitano alberi solitari come S. Giacomo dell'Orio,...
Editorial novelties /Verdant Venice
[Un ospite di Venezia/ A guest in Venice]
Verdant Venice by Tudy Sammartini, photographs by Cesare Gerolimetto. Terra Ferma Editions.
Amongst the elements that make up the city of Venice, besides stone, water and the wood on which it rises from, there is one in continuous evolution and that often turns out to be a mystery: "greenery" meant as spontaneous vegetation, and as public or private gardens. The author, a deep connoisseur of the lagoon town, offers this unusual and romantic city view through Cesare Gerolimetto's pictures in her work.
Cost of the volume € 39.00.
Novità editoriali / Verde Venezia
[Un ospite di Venezia/ A guest in Venice]
Verde Venezia di Tudy Sammartini, fotografie di Cesare Gerolimetto. Edizioni Terra Ferma.
Tra gli elementi che compongono la città di Venezia, oltre alla pietra, all’acqua e al legno su cui sorge, ve n’è uno in continua evoluzione e che spesso si rivela un mistero: il “verde” inteso sia come vegetazione spontanea che come giardini pubblici o privati. L’autrice, profonda conoscitrice della città lagunare, tramite le immagini di Cesare
Gerolimetto, propone nel suo lavoro questo scorcio insolito e romantico della città.
Costo della pubblicazione € 39,00.
Il filosofo Chiereghin scrive di Dante Moro
[L'Amico del Popolo]
Sabato 3 dicembre è stato presentato presso la Casa della Gioventù di Caviola il libro «Dante Moro. Nel ricordo di un amico» scritto da Franco Chiereghin e illustrato dalle fotografie di Carlo Maccà. Presentava la serata Pietro Vannini, marito di Cecilia Murer, una delle figlie del grande artista falcadino scomparso nel 2009. Murer era, infatti, il vero cognome di Dante, noto ai più come «Moro» per il soprannome di famiglia che un tempo serviva a distinguere i molti omonimi presenti in un paese piccolo come Falcade. Dopo i saluti delle autorità la parola è passata all'autore del testo, Franco Chiereghin, classe 1937, docente di Filosofia Teoretica all'Università di 'Padova fino allo scorso anno, amico di Dante Moro da quando era quindicenne. Con le sue parole, Chiereghin non ha voluto solamente descrivere l'opera di uno scultore e...