Testimonianze dalla Via del Sale
(Fabrizio Goria, "East West", maggio-giugno 2017)
Profughi, rifugiati o migranti: chi sono e cosa li spinge in un doloroso cammino
In un’epoca storica in cui le fake news e la disinformazione populista sembrano guadagnare sempre più terreno nei confronti dei media tradizionali, c’è un libro che mette un po’ di ordine laddove regna il caos. Prendiamo una delle mistificazioni della realtà che più viene utilizzata dai populismi di destra, cioè la minaccia dei migranti. Usati come pretesto da Matteo Salvini e Marine Le Pen per le loro arringhe politiche, sono diventati i protagonisti al contrario di un fenomeno che è drammatico.
Il fotoreporter Emanuele Confortin, in barba ai venti nazionalisti, ha invece scelto di raccontare, in modo asciutto e pulito, delle nuove Vie del Sale. Quelle dove non sono le merci a transitare, bensì gli esseri umani. Nel suo Dentro l’esodo, Confortin racconta le sue esperienze e i suoi incontri con chi fugge dalla Siria, Kurdistan, Afghanistan, in cerca di un’esistenza libera da guerre, oppressioni, povertà estrema. E la cercano lungo le Vie dei Balcani, nonostante le ritrosie europee, che vedono sempre più nel migrante il pericolo esterno. Ma sono davvero barbari alle porte della nostra cieca Europa che ha sempre di più perso la bussola? Confortin ha la significativa virtù di restituire una dignità ai migranti grazie alle parole con cui descrive ciò che ha visto sulle vie verso l’Europa, ma grazie soprattutto agli scatti che immortalano sofferenza, timore e speranza. Si tratta di un libro che va letto e riletto. Perché guardare la realtà rende consapevoli molto più di qualunque slogan populista, come quelli che vanno tanto di moda oggi.