Cappella del Doge a Palazzo Ducale. Concluso il restauro
VENEZIA. Sarà aperta al pubblico nel 2015
Custodisce l’altare di Scamozzi e una madonna del Sansovino
Sembra impossibile che Venezia stracolma di tesori d’arte n’abbia ancor di sconosciuti. Accade a Palazzo Ducale con la chiesetta e l’Antichiesetta del Doge tornate a splendere grazie al restauro (finanziamento del Comitato Italiano sotto la guida Unesco e contributo di Maison Cartier) portato a compimento dopo esser state per cent’anni adibite a magazzino. Col 2015 saranno aperte al pubblico e inserite in un nuovo itinerario a Palazzo Ducale. Indiscusso il loro valore per gli affreschi e le decorazioni di gran pregio, la bella architettura, e la stupenda “Madonna con Bambino e quattro angeli” che Jacopo Sansovino scolpì nel 1536-37 (pure lei restaurata). Non c’è da stupirsi di tanta grazia di Dio perché Cappella riservata al Doge per devozionale uso domestico fuori dall’ufficialità di San Marco. All’armonia dell’insieme contribuì l’intervento tardo cinquecentesco del nostro vicentino Vincenzo Scamozzi che trovò pure la soluzione delle finestre laterali da cui la luce naturale sull’altare di marmi preziosi nicchia della statua di Sansovino. In questi spazi c’erano anche di Tiziano la “Cena in Emmaus” oggi a Liverpool, e del Tintoretto una “Resurrezione” andata perduta, mentre l’aspetto odierno è dovuto agli affreschi settecenteschi di Jacopo Guarana e di Girolamo e Agostino Mengozzi su cui come su tutto il resto ci illumina il volume Antiga edizioni a cura di Camillo Tonini. MA_RD.