Il libro. Sulle orme di San Giacomo in chiese e ospitali trevigiani
Chi è quel pellegrino con il cappello a larghe falde, il bordone, la bisaccia e la conchiglia sul mantello, raffigurato nel bassorilievo nella chiesetta di Santa Lucia a Treviso? È solo una delle numerose raffigurazioni di San Giacomo che si possono trovare nelle chiese trevigiane. La città nel medioevo era luogo di passaggio di pellegrini e devoti del Santo. Sappiamo che esistevano Ospitali per l’accoglienza, cappelle a lui dedicate e immagini che lo ricordano; ma qual’era il ruolo e l’importanza di Treviso e del Veneto in quella grande epopea di devozione medievale? In questi giorni arriva “Sulle orme di San Giacomo nel Medioevo delle Venezie” (Terra Ferma ed) dove Paolo Spolaore tratteggia in un unico plastico le grandi direttrici di comunicazione, i luoghi di accoglienza e di culto, inserendoli nelle complesse dinamiche politiche, religiose ed ambientali del tempo. L’autore si incammina sulle tracce del culto di “messer Zacomo” nel territorio Veneto, peregrinando tra archivi e biblioteche, alla ricerca di documenti che testimoniano l’esistenza di luoghi di culto e accoglienza di cui spesso non vi sono più segni riconoscibili. Soffermandosi su Treviso, si scopre che nel nucleo più antico della città c’erano chiesa e ospitale gestiti dalla confraternita dei Battuti di San Giovanni di Riva – oggi scomparsa – con altare dedicato a San Giacomo. Un altro si trova ancor oggi nella chiesa di San Leonardo. La chiesa di Santa Lucia poi è un vero e proprio scrigno iacobeo: sul lato destro dell’altare si trova un bassorilievo con raffigurati San Cristoforo e Giacomo, mentre nella volta sono affrescate le storie dei due santi. Esistevano l’Ospitale di San Giacomo dello Schirale a Santa Maria Maggiore e di San Giacomo della Spada nei pressi di San Tommaso e ancora molte altre testimonianze in altre chiese e luoghi di culto.
Chiara Voltarel
Il Gazzettino di Treviso (23 agosto 2014)