La Venetia di Bernardi alla ricerca dell’identità alimentare perduta
LIBRI ESCE IL SAGGIO DEL SOCIOLOGO E ACCADEMICO DELLA CUCINA. UN VIAGGIO NELLA STORIA TRA RICETTE, CITAZIONI E PERSONAGGI
POLESINE E POLESANI
Nell’opera edita da Terra Ferma citati Nemo Cuoghi, scomparso di recente e il Cibotto di Scano Boa
A tavola non s’invecchia, dice il proverbio. Che vale la pena citare leggendo l’ultimo ‘ghiotto’ libro di Ulderico Bernardi, qui nella doppia veste di sociologo di fama e accademico della cucina, dal titolo ‘Venetia Fragrans, cucine e identità del Nord Est (Terra Ferma editore). Perché scorrendo l’erudito saggio enogastronomico, gustoso non solo per i riferimenti storici ma anche per le spezie che lo condiscono, vedi ricette, episodi, citazioni letterarie oltre alla spruzzata di dialetto, si ha proprio il senso della cucina come benessere di una comunità. Una ‘tola’ piena di ‘saor’ quella che imbandisce Bernardi, attraversando prodotti tipici, ricettari e personaggi alla ricerca dell’identità alimentare perduta. Immaginate quindi il menù memorabile che serve Bernardi nel quale trovano posto anche il Polesine e due illustri polesani come l’accademico Nemo Cuoghi, scomparso di recente, e Gian Antonio Cibotto, per via dello storione sul quale «ci ha scritto Scano Boa un bellissimo romanzo». Cuoghi viene citato per ‘el capon’ che ’xe sempre de stagion’. «Lui — scrive Bernardi— ne proponeva la ricetta originale e unica».
(il Resto del Carlino, 24 novembre 2013, Giuliano Ramazzina)