Peripezie e restauro del Martirio di San Lorenzo

13.06.2013

Dall’esposizione alle Scuderie del Quirinale la grande tela di Tiziano deve ancora rientrare alla sua originaria sede nella chiesa dei Gesuiti a Venezia. Ma intanto, della prodigiosa pala che raffigura il Martirio di San Lorenzo si parlerà oggi pomeriggio alle 17, nell’Aula Baratto di Ca’ Foscari, dove viene presentata lamonografia curata da Lionello Puppi e Letizia Lonzi La notte di san Lorenzo.  Genesi, contesti, peripezie di un capolavoro di Tiziano.

Il volume, edito da Terra Ferma e pubblicato grazie al sostegno del Distretto 2060 del Rotary, raccoglie gli esiti di alcune specifiche ricerche affidate ad una équipe internazionale di storici dell’arte in occasione delle complesse operazioni di restauro del dipinto del Martirio di San Lorenzo. Oltre un anno di un lavoro accurato e molto complesso, indagini strumentali e analisi chimiche preliminari, indagini radiografiche e riflettografiche in infrarosso che hanno consentito la lettura dei pentimenti e delle varianti di Tiziano sulla tela, tutto svolto da Anna Rosa Nicola e dalla sua équipe nel laboratorio di Aramengo, in provincia di Asti, sotto la supervisione della Soprintendenza di Venezia. Un intervento reso possibile grazie alla Banca d’Alba che ha deciso di finanziare interamente il restauro del capolavoro in occasione dell’inaugurazione della nuova sede albese. Alla fine del lavoro di restauro lo straordinario notturno su cui Tiziano lavorò per oltre un decennio, tra il 1548 e il 1559, è riemerso dal pesante stato di degrado in cui versava – e che proprio Lionello Puppi aveva più e più volte segnalato – dovuto anche a numerosissimi precedenti restauri, taluni piuttosto maldestri. Il volume raccoglie, oltre ai saggi dei due curatori, anche gli interventi di altri sette studiosi: Maria Agnese Chiari Moretto Wiel, Martina Frank, Augusto Gentili, Matteo Mancini, Anna Rosa Nicola, Maria Giovanna Sarti e Allison Sherman. Ciascuno si è occupato di un aspetto differente del quadro. L’apparato iconografico che completa il libro ci dà il termine esatto del valore di questo capolavoro tardo di Tiziano, che dopo il restauro ha regalato agli studiosi inaspettati spunti di riflessione, a cominciare dall’emergere, sull’angolo sinistro della tela, di quell’autoritratto di Tiziano “mai in precedenza percepito e segnalato” come scrive Puppi, che pure ora è diventato visibile.

Silva Menetto

(Il Mattino di Padova, 12 giugno 2013)