Gardens on the water
I GIARDINI SULL’ACQUA
Per secoli i veneziani hanno creato oasi di verde, angoli preziosi che potrete esplorare dando un’occhiata più da vicino.
di James Williams
Una coppia sta camminando lungo il canale; all’improvviso si ferma per osservare un gondoliere che ha appena assicurato la propria imbarcazione al tradizionale palo a strisce rosse e bianche. Stranamente il gondoliere abbandona la sua sottile barca nera a beccheggiare sull’acqua ed entra in una stupefacente villa attraversando un elegante cancello in ferro battuto.
Oltre gli alti muri in mattoni rosa della casa svettano alberi e rampicanti in piena fioritura, meravigliosi nelle loro luminose tonalità di giallo, viola, rosso e verde. La coppia prende la macchina fotografica ed immortala questa bella immagine, un altro inaspettato frammento di meraviglia in una tra le città più seducenti al mondo. Vi sono centinaia di giardini nella Serenissima; alcuni nascosti negli angoli più tranquilli della città, altri ospitati dai musei più raffinati. Ma tutti hanno una
caratteristica in comune: si tratta di giardini dell’Eden in miniatura all’interno di una città caotica e sovraffollata di turisti. Avvolto dalla bellezza di Venezia, chi proviene da fuori spesso dimentica che i residenti devono sgomitare per farsi spazio nei vicoli e stendere il bucato tra i balconi lungo gli stretti canali. Una veneziana che conosce tutti i segreti della vita dei locali è Tudy Sammartini. Residente nel sestriere Dorsoduro, la giardiniera ed autrice ha trascorso decenni a restaurare i giardini di Venezia. Oggi organizza visite guidate per piccoli gruppi attraverso i giardini più belli della città. Quando la incontro in un pomeriggio soleggiato nel giardino sul tetto di casa sua, ci ritroviamo ad osservare il labirinto di palazzi, ponti e canali seduti all’ombra di un grazioso gazebo, alla ricerca delle macchie di verde.
“Henry James è stato l’unico scrittore straniero ad aver davvero capito Venezia,” mi racconta. “In Ore italiane, scrisse che Venezia sarebbe ‘solo maree e pietre’ senza i suoi giardini. La città è stata costruita su terreno paludoso ed è circondata da aria salmastra, ma è comunque possibile trovare meravigliose querce, piante aromatiche, glicini e gelsomini. Una volta era nota in tutta Italia per i suoi giardini botanici." Facciamo una passeggiata nei dintorni di casa di Tudy. Il tranquillo quartiere di Dorsoduro non assomiglia affatto alle affollate strade di Piazza San Marco, i soffiatori di vetro modellano perline colorate dalla vetrina di un negozio, le gondole più vecchie riprendono vita nelle mani di un artigiano e i bambini giocano di fronte a un piccolo negozio di fiori in tutto il loro splendore.
Dopo poco arriviamo a Ca’ Zenobio, palazzo del XVIII secolo impreziosito da meravigliosi interni in
stucco, che ospita mostre d’arte. "Mi sono occupata personalmente del restauro di questi giardini," racconta Tudy mentre passiamo attraverso i cancelli dorati per incamminarci lungo l’ordinato sentiero che divide i tappeti erbosi. Le aiuole di fiori scarlatti e gli archi di rose conducono a un’elegante biblioteca neoclassica.
Dopo aver visto il giardino e le opere d’arte, usciamo attraverso un cancello posteriore e scompariamo in un groviglio di viuzze per riemergere infine in una piccola piazza con al centro un antico pozzo. Se non fosse stato per Tudy mi sarei sicuramente perso. Gustando un bicchiere di vino veneto presso il ristorante di un amico, chiedo a Tudy quali sono i giardini che preferisce
visitare.
"Il giardino più bello è quello di Palazzo Malipiero Barnabò. È incorniciato da aiuole di iris dalle mille
colorazioni, rose antiche, piante di ibiscus e piccoli garofani bianchi." Questa romantica dimora fu anche residenza del giovane Casanova che si conquistò rapidamente la sua reputazione.
"Palazzo Balbi Valier è il nostro antico giardino di famiglia, vi si possono trovare rose Baccarat e lavanda lungo i sentieri di ghiaino; un siliquastri con fiori color porpora, un castagno, azalee, ortensie e giacinti. C’è anche il giardino Foscarini-Vendramin, nato dal matrimonio tra due famiglie, uno tra i più grandi di proprietà privata. Ospita slanciati cipressi e grandi ciliegi".
Tudy può organizzare visite a numerosi tra i giardini privati di Venezia, spazi appartati generalmente off limits al pubblico. Per questa ragione alla fine della giornata, una volta finito il giro, le chiedo qualche indicazione per i luoghi che non richiedono la presenza di una guida.
Sul Canal Grande nel sestriere di Dorsoduro si trova la Peggy Guggenheim Collection. Alloggiata in quella che fu l’abitazione del mecenate americano dell’arte moderna, questa galleria vanta sculture di Alberto Giacometti, Marino Marini e Henry Moore nel suo selvaggio ed affascinante giardino, luogo in cui una volta Peggy presentava le sue celebri mostre.
Ma vi sono meravigliosi giardini anche presso altri famosi musei. Ca’ Rezzonico, il museo di marmo bianco della Venezia del XVIII secolo; le Gallerie dell’Accademia che ospita i maestri del Rinascimento e i giardini della Biennale che possono essere visitati in concomitanza con la mostra d’arte di fama mondiale.
Tra i numerosi parchi civici di Venezia, che includono i tranquilli Giardini reali situati di fronte al Luna Hotel Baglioni e i più ampi giardini Savorgnan lontani dal circuito turistico a Cannaregio, i più visitati sono i Giardini napoleonici, che confinano con quelli della Biennale. Voluti dall’Imperatore, si aprono con un lungo viale alberato per diramarsi poi in un labirinto di verdeggianti sentieri. Sotto la verde tettoia, cespugli e aiuole dai colori splendenti sono disseminati di statue di celebri figure.
Una piacevole passeggiata attraverso il parco consente di raggiungere il lungomare proprio sulla punta più orientale di Venezia dove è possibile trovare il Parco della rimembranza, uno stretto terreno boscoso ricoperto di pini. È il luogo ideale per un pic-nic perché da qui si possono osservare tutti gli yacht e i taxi che sfrecciano da una sponda all’altra della laguna.
Questa è inoltre la zona in cui abitano molti veneziani, al riparo dalle folle di turisti. Ed è così che, sulla strada che vi riporta all’albergo, potreste essere tentati dall’idea di sbirciare attraverso i cancelli per osservare i giardini che i locali desiderano tenere solo per sé.