In un volume storie e segreti della strada di Alemagna
La strada di Alemagna restituita grazie a un’analisi che prende in considerazione, contestualizzandoli, anche elementi geografici e architettonici racchiusi nel periodo che va dal 1400 in poi, cioè gli anni in cui il territorio dell’Alto Veneto passò sotto la giurisdizione della Serenissima. È finita così in un libro una delle tre vie di comunicazione più importanti che collegavano Venezia alla Germania passando per il Bellunese, dal passo Fadalto a Cortina d’Ampezzo. "Sulla Strada Regia di Alemagna" (Edizioni Terra Ferma) è il frutto del lungo lavoro di ricerca della giovane storica dell’arte e conservatrice dei Beni architettonici, Monia Franzolin. Il volume colman una lacuna storica documentale (c’è un solo saggio risalente al 1876) e soprattutto si pone come uno strumento di conoscenza che coniuga ricerca scientifica e divulgazione. Anche le illustrazioni rivestono un carattere importante in questa pubblicazione che ha foto e mappe significative tratte dagli archivi storici, e altre realizzate dalla stessa ricercatrice: «Lungo questa strada che univa il nord al sud dell’Europa ho incontrato mercanti, pellegrini, amministratori, soldati e castellieri – sono parole di Franzolin – un intero mondo, non privo di diverse connotazioni religiose».
Da sottolineare che la via Regia di Alemagna faceva risparmiare circa 80 chilometri rispetto alle altre due alternative esistenti (cioè circa 3 giorni di cammino) e permetteva a Venezia di imporre dazi a piacimento lungo la strada, per buona parte giacente nel suo territorio.