Ca’Giustinian dei Vescovi. Racconti di vita e di restauri
[La Nuova Venezia]
Ci sono storie poco o affatto note che a volte "resuscitano" dalle pietre di Venezia solo a saperle ben interrogare. Proprio questo hanno fatto gli studiosi di quattro diversi dipartimenti di Ca’ Foscari, uniti dalla voglia di dare visibilità a quel meraviglioso manufatto quattrocentesco che è Ca’ Giustinian dei Vescovi, unita a Ca’ Foscari dagli anni Quaranta, sede per decenni della Biblioteca Generale e centro della vivace attività e delle sperimentazioni del Teatro universitario di Ca’ Foscari. La storia del palazzo e le storie dei suoi abitanti (assieme a quelli del palazzo gemello, Giustinian delle Zoje, che condivide la stessa facciata) sono ora raccolti nel volume Ca’ Foscari – Palazzo Giustinian. Uno sguardo sul cortile a cura di Francesca Bisutti e Guido Biscontin (Terra Ferma editore). Oggetti e persone vicini nello spazio e lontani nel tempo ci scorrono sotto gli occhi come in un film fatto di flash-back dieci episodi che vanno dal primo proprietario, il ricco mercante Giustiniani, alla famiglia di pittori Schiavoni che abitò Ca’ Giustiniani nell’Ottocento e che la rese atélier e cenacolo internazionale di giovani artisti. C’è la storia delle tre palle di cannone conficcatesi durante i massicci bombardamenti austriaci del 1848-49 nel muro del cortile di Ca’ Giustinian, dove si erge anche la splendida scala scoperta, fatta ricostruire nel 1902 da Helen D’Abernon, gran dama inglese del bel mondo che per vent’anni prese in affitto il secondo piano della Ca’ Granda dei Giustiniani. Fu lei che decise di ridare alla "gotica scalea" il suo originario splendore, ricostruendola addossata al muro di cinta. Storie che si susseguono tra archi, porte e mattoni ma che fanno parte di un modo di pensare l’universo cafoscarino come un elemento vivo, fatto di spazi che forse si fruiscono distrattamente ma che meritano una maggiore attenzione. Come è avvenuto anche per il restauro dell’affresco – di cui il volume dà conto approfonditamente – di quella Madonna con Bambino che proprio nel cortile di Ca’ Giustinian fu realizzato da Giovanni Schiavoni. Il restauro della pittura murale è stato eseguito da allievi del corso di laurea in Scienze della Conservazione e del Restauro, nei laboratori del Vega.