Il Premio Penna d’oca ricorda Zanzotto. E Malaman fa il bis
[La Nuova di Venezia e Mestre]
«Un modo per amare e difendere la nostra scuola è quello di trasmettere ai ragazzi la cultura della sana alimentazione. Le mense scolastiche sono bistrattate, invece il pranzo è un momento di condivisione da valorizzare». Parla da ex preside Marisa Michieli, vedova del poeta Andrea Zanzotto, e lancia un appello a favore della tanto amata scuola mentre ritira il riconoscimento alla memoria assegnato al marito dalla giuria del premio "Penna d’oca". Da ormai un decennio Unioncamere del Veneto seleziona inchieste giornalistiche, servizi e pubblicazioni che mettono in luce la ricchezza del "giacimento" enogastronomico della nostra regione. In questa occasione non poteva mancare l’omaggio a Zanzotto che proprio qualche settimana prima di morire aveva pubblicato sulla rivista "Papageno" il racconto-testimonianza sullo stare a tavola «Quando girava lo speo» (che sta per spiedo). La premiazione ieri alla Montecchia di Selvazzano, dalla pirateria agroalimentare». Sonora la bocciatura dei libri di cucina di Benedetta Parodi da parte dello chef pluristellato Massimiliano Alajmo: «Perché? esiste?». Per la stampa quotidiana premiato per la seconda volta Renato Malaman del "Mattino di Padova" per il servizio sulla fattoria didattica "Filo d’erba – Altaura" di Casale di Scodosia. Nella stampa periodica si è imposto Guido Stecchi di "Sapori d’Italia" con "Il germoglio di Napoleone". Per la tv premiato Bruno Gambacorta, conduttore della rubrica "Eat Parade" del Tg2 con il servizio dedicato al Delta del Po. Il volume "Uomini e carni" di Andrea Guolo e Gian Omar Bison ha vinto la sezione riservata ai libri. Segnalazioni di merito per Claudia Farina, Chiara Bertazzolo, Paolo Colombatti e l’editore Terra Ferma. (n.s.)