I 90 anni di Zanzotto, Mondadori ripubblica tutte le poesie
[La Provincia di Lecco]
Andrea Zanzotto compie novant’anni il 10 ottobre ed è sempre grande il suo interesse per quello che accade nel mondo: «Più del mio compleanno – dice – mi interessa la scoperta dei neutrini che superano la velocità della luce. È una specie di miracolo che mi attira e vorrei approfondire, per quanto possibile». Poeta del paesaggio e delle angosce e ossessioni del nostro tempo, uno dei pochi grandi del secondo Novecento, del quale notò per primo i versi Giuseppe Ungaretti, Zanzotto, che è anche autore di prose e da sempre impegnato nella difesa dell’ambiente («in questo progresso scorsoio non so se vengo ingoiato o ingoio»), sarà festeggiato con tante iniziative e pubblicazioni fra cui una che testimonia la sua passione per il grande schermo, "Il cinema brucia e illumina" (Marsilio), con una lettera inedita di Federico Fellini. Una lettera di auguri del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano aprirà un’antologia dedicata ai novant’anni del poeta pubblicata dalle Edizioni Antiga. «Ci sono troppe cose che si ammucchiano insieme per essere ricordate, nonostante tutto, si cerca di passare le porte in questo labirinto. Ho scritto talmente tante poesie che le ricordo un po’ alla volta, si presentano una per una». Il poeta, che ha attraversato un secolo e che dal suo esordio nel 1951 con "Dietro il paesaggio" non ha mai smesso di scrivere e lo fa ancora, a mano – costruendo una bibliografia sterminata, ha un messaggio positivo per i giovani di oggi. Nonostante abbia più volte spiegato di scrivere versi «per attraversare quest’epoca rotta e maledetta», dice ai ragazzi: «C’è sempre una possibilità positiva. Come la scoperta scientifica dei neutrini». I boschi, i cieli, il paesaggio della campagna veneta sono state la sua ispirazione poetica fin dall’infanzia, quando bambino andava con il padre pittore, antifascista, a contemplare il paesaggio che poi ritrovava a casa, nei suoi quadri. «Dal paesaggio – ha più volte detto Zanzotto – ricevevo una forza di bellezza e tranquillità. Ecco perché la distruzione del paesaggio è stata per me un lutto terribile». L’autore di "Elegia ed altri versi", "La belta", "Fosfeni", ha raccontato anche l’angosci del nostro tempo, ha usato il dialetto in un quarto della sua opera ed è anche autore di prose come "Sull’Altopiano". Mondadori, che nel ’99 ha pubblicato nei Meridiani "Poesie e Prose", propone per la ricorrenza "Tutte le poesie" (pp. 950, euro 16) negli Oscar, con introduzione di Stefano Dal Bianco, tra i massimi esegeti del poeta.
M. Cap.