"Uomini, monti e animali", un bel libro
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(Giuliano Dal Mas, "L’Amico del Popolo"
Edito dall’Associazione Cacciatori Bellunesi con prefazione di Cesare Lasen
Davvero strano doversi cimentare con un libro pubblicato dall’Associazione Cacciatori Bellunesi. Il volume "Uomini, monti e animali.
Storie di montagna bellunese" porta infatti la firma dell’Associazione venatoria. L’introduzione è però fatta da un nome illustre: Cesare Lasen, biologo e geobotanico, scienziato della natura, ex presidente del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi. Il suo è un momento di incontro qualificato tra chi difende la natura e chi spesso viene contestato per il prelievo che effettua. In ogni caso il libro è occasione per valutare anche da parte di chi scrive, con l’occhio comunque del naturalista, un lavoro realizzato dalla controparte.
Il volume di grande formato 29×31, cartonato edito da Terra Ferma (Grafiche Antiga di Crocetta del Montello), viene messo in vendita al prezzo di 35 euro.
Padroni della scena e del colore gli animali: sono loro i protagonisti con le loro storie, i camosci, i cervi, gli stambecchi, ma anche le lepri, gli scoiattoli, le poiane, gli uccelli di minori dimensioni, i merli eccetera. Animali comunque vivi, preda di una macchina fotografica, ripresi nei loro habitat originari, mai morti. Mai scene trionfalistiche di cacciatori che esibiscono le loro prede. E non rari i fiori anch’essi catturati con gli scatti di macchine fotografiche. Ma ciò che veramente ci colpisce sono le immagini della montagna bellunese, specie quelle di Ivan Carlin. Poche volte così suggestive. I luoghi non sono quelli più conosciuti. Privilegiati sono i territori del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi con foto a tutta pagina oppure proposte orizzontalmente nella loro larghezza su due pagine: la stupenda conca di Erera-Brendol cui si sovrappongono nello sfondo gli scenari dolomitici del Cimonega e delle Pale di San Martino, i Monti del Sole spiati dalla cima dello Sperone, la Val Belluna, la malga Erera, la Busa delle Vette, i Piani di Cimia. Un mondo insolito catturato al suo interno, senza l’ausilio di jeep o elicotteri e che ci viene offerto con molta attenzione e sentimento. Di fatto queste scelte si traducono in una silenziosa pubblicità a favore delle zone protette.
Accanto al mondo degli animali e della montagna i racconti di Maria Teresa Colle, di Elvio Dal Pan, di vari altri narratori, ricchi di umanità. Un modo di avvicinare il mondo animale e vegetale attraverso le parole, la conoscenza di chi ha visto, talvolta persino la poesia. Quel mondo si fa vicino e giunge a portata di mano di chi si avventura nella lettura dei tanti racconti. Il tono è generalmente equilibrato, garbato. La penna di Elvio Dal Pan passa con naturalezza indifferentemente dal racconto del cane da caccia, al camoscio, al cervo, alla volpe, con originalità di linguaggio e di contenuti rivelando in lui doti di ottimo osservatore. Gli straordinari scenari di Cimia, il selvaggio di quei luoghi appartati, è occasione per narrare anche una leggenda non nota. Quella di "Isabella". A lui sembra avergliela raccontata il vento, che in una notte di novembre soffiava tra i mughi dei Piani Eterni, mentre raggomitolato dentro un vecchio sacco a pelo, attendeva l’alba per cacciare le bianche pernici. "Isabella era bella di nome e di fatto. Una cascata di capelli biondi faceva da cornice a due splendidi occhi azzurri…".