Quaranta preziosi capolavori, archivi della fede in miniatura
[Vita Nuova – settimanale cattolico di Trieste]
Un’affascinante sequenza di circa 40 "icone portatili" provenienti dall’Etiopia: sono i contenuti di «E sopra vi era dipinto l’Antico di giorni», l’originale mostra ospitata dal 24 giugno al 21 ottobre 2011 a Pordenone, più precisamente nel Palazzo Cossetti e organizzata da FriulAdria in occasione del centenario dalla sua fondazione. Il titolo della rassegna proviene da un estratto degli Atti della vita di una santa etiopica vissuta tra XIV e XV sec. e grazie alla quale questi piccoli oggetti sono diventati nel tempo un accessorio quotidiano e prezioso: alla santa in preghiera apparve Cristo recante in mano una tavoletta dipinta, che appese al collo della donna. Gli Atti precisano: «E sopra vi era dipinto l’Antico di giorni». Quella tavoletta dipinta era dunque un’icona, perché recava un’immagine sacra. I reperti esposti, in particolare, appartengono al periodo compreso tra il XVI e il XVIII secolo, epoca in cui l’icona diventa sempre più uno strumento di intercessione e di protezione per antonomasia, accessorio importantissimo per il popolo etiope, da sempre considerato una enclave cristiana circondata da Paesi di religione islamica. Le tavolette, di piccole dimensioni e di legno dure, sono incise nella parte esterna e dipinte all’interno: somigliano, da chiuse, a piccole scatole piatte, mentre aperte risultano un doppio dittico. Come ricorda il card. Angelo Scola nell’introduzione al catalogo bilingue (italiano / inglese) edito da Terra Ferma, i temi formano un essenziale "archivio della fede": il Cristo crocefisso e risorto, Maria, la lotta tra il Bene e il Male, la testimonianza dei santi, il ruolo di grande intercessore di san Giorgio. Oltre al contributo di mons. Scola il volume porta pure un ricordo del prof. Stanislaw Chojnacki (1915-2010), decano degli studi sull’arte dell’Etiopia cristiana, a firma dell’arcivescovo Silvano Tomasi, Osservatore permanente della Santa Sede a Ginevra.