Ai turchi il merito della colazione all’italiana

04.01.2011

[Amici del Caffè]

Vienna, i turchi e un frate cappuccino sono gli insoliti ingredienti che hanno dato vita alla più amata colazione all’italiana, quella a cornetto e cappuccino. Lo racconta Gianni Moriani in "Cornetto e cappuccino – Storia e fortuna della colazione all’italiana" edito da Terra Ferma.

Questo volumetto offre con buona sintesi storia e nozioni fondamentali sul caffè – origini, modalità di lavorazione, caffè storici… – e sulla "Mezzaluna pedemontana", la regione che dalla veneta Marostica alla friulana Aviano può considerarsi la culla della colazione all’italiana.

Tra gli aspetti più curiosi, la storia, appunto, del cappuccino e del cornetto, in entrambi i casi riconducibile a Vienna. Alla Vienna del 1683, quella del famoso assedio turco respinto miracolosamente. Tant’è che per festeggiare la storica vittoria, racconta Moriani, venne richiesto ai panettieri di inventarsi un nuovo dolce. Con ironia i fornai crearono il kipferl, ossia il cornetto, che in tedesco significa "mezzaluna", il simbolo dei turchi: così, gustandolo, ci si mangiava metaforicamente i nemici sconfitti.
Ma le origini della colazione italiana, si scopre, continuano a intrecciarsi con la storia dell’assedio di Vienna. Nella loro ritirata, i turchi abbandonarono anche dei sacchi di caffè tostato, allora non ancora diffuso in Europa. Venne così fondata la prima Kaffeehaus, in cui un giorno si recò il frate cappuccino Marco d’Aviano e sorseggiò il suo primo caffè. Trovandolo troppo amaro, propose di aggiungervi del latte. E dal momento che la bevanda assunse il colore del suo saio, venne chiamata "Kapuziner". Ecco spiegata anche l’origine del cappuccino.